“Film come sogni, film come musica. Nessun’arte passa la nostra coscienza come il cinema, che va diretto alle nostre sensazioni, fino nel profondo, nelle stanze scure della nostra anima.” Così si affermava Ingmar Bergman.
Carte di Cinema torna ad offrire il proprio contributo a chi ha ancora il piacere di riflettere su questa forma d’arte così straordinaria e sulle sue diverse dinamiche e funzioni. Lo fa trasferendosi sul web che è (inutile fingere di ignorarlo come alcuni ancora si ostinano a fare) lo spazio in cui al presente veicolano con maggiore efficacia le idee sulla Settima Arte.
La struttura inizialmente ripropone quella della rivista su carta con l’intenzione però di procedere a inserire progressivamente delle innovazioni. Una è già presente sin da questo numero. Si tratta di ciò che abbiamo definito “Il cubo di Rubik (le molteplici facce di un film). Di volta in volta affronteremo un’opera cinematografica importante ed andremo a leggerla secondo punti di vista differenti che ne mettano in luce la complessità.
Restano le sezioni ormai consolidate che consentono di venire a conoscenza delle più importanti iniziative e personalità presenti all’interno della multiforme e culturalmente sempre vivace FEDIC e di approfondire con dei saggi tematiche anche molto particolari ma proprio per questo ‘particolarmente’ interessanti.
Il tutto si completa con reportage dai Festival di cinema più significativi dei quali vengono messe in luce le proposte più curiose e intellettualmente stimolanti.
Si tratta quindi di una proposta che, con periodicità bimestrale, conserverà una propria fisionomia di base restando però aperta ad interventi e contributi nuovi nonché ad idee e proposte che, ci auguriamo, proverranno da chi ci leggerà.